Idee e proposte per il futuro dei servizi sanitari e sociali dell'Emilia Romagna
Questo è il blog pubblico del progetto Coltivare l'innovazione promosso dalla Regione Emilia Romagna per far nascere idee e proposte per il miglioramento dei servizi sanitari e sociali della nostra comunità regionale.
Coltivare l'innovazione parla di:
- politiche pubbliche per la salute e il benessere sociale
- programmazione partecipata e valutazione partecipata dei servizi
- utilizzo del web sociale per la cooperazione in rete di cittadini e operatori.
giovedì 12 agosto 2010
Divulgativo, ma abbiamo bisogno di divulgazione così: enumera, spiega, descrive, con competenza e chiarezza, i problemi di una medicina che produce, e commercializza su larga scala, il miraggio dell'abolizione del "rischio", dell'incertezza, e della morte.
Sul significato e sulle conseguenze antropologiche, filosofiche e politiche di questo miraggio varrebbe la pena di riflettere.
Contro questo miraggio, Bobbio rivendica la medicina come arte, nel senso pregnante del termine: di attività che si basa sulla scienza, ma si muove nell'incertezza del caso individuale, e si confronta, o dovrebbe confrontarsi, con ciò che è bene per quel paziente lì, con i suoi desideri, le sue aspettative, le sue paure.
Indiscutibile, questa soluzione, eppure non convince: difficile che un medico possa ricordarsi di essere un artista e fidarsi della sua intuizione basata sulla scienza, mentre è stretto fra le evidenze dimostrate dalle case farmaceutiche o dalle industrie produttrici di apparecchiature mediche e le aspettative (e la minaccia di ritorsioni legali) dei pazienti ammaestrati a credere che la morte, ormai, possa essere soltanto il frutto di un errore.
Marco Bobbio, Il malato immaginato, i rischi di una medicina senza limiti, Einaudi, 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ciao!
RispondiEliminaDifficile oggi persino che un medico possa "pensare" di essere un artista. A meno che questo non gli venga insegnato a partire dalla Facoltà e poi in seguito nel suo iter lavorativo/professionale.
La medicina dovrebbe essere fatta "su misura" del paziente, mentre per numeri e interessi economici, è sempre il paziente a doversi adattare alla medicina. (Quando ci riesce! A volte invece è irrimediabilmente "fuori taglia"). Da qui la fuga veno forme alternative di medicina . Che nascondono un po' troppo spesso delle solenni fregature.
Complimenti a Marco Bobbio, comunque, che almeno ha illustrato -divulga- il problema.